Il senso del solstizio d’estate
000 Primo piano , Ovidio / 13 Agosto 2024

Il titolo di questa poesia famosa è preso dal poeta latino Ovidio: “Stabat nuda aestas”/Stava nuda l’estate. Il poeta Gabriele D’Annunzio vuol dare il senso della stagione estiva, del solstizio d’estate, che si diffonde e impregna di sé la natura animandola e colmandola pienamente. L’estate appare, dunque, al poeta come una figura femminile, dapprima intravista tra i pini, nell’afa e nel silenzio, quindi raggiunta fra argentei ulivi e nelle stoppie, e infine scoperta nella sua grandiosa nudità, così come recita il titolo, oltre il falasco, sulla riva del mare, in mezzo alle alghe, la sabbia e la bianca schiuma delle onde. L’estate è quasi come una “creatura vivente” (una donna bella, sfuggente, sempre adolescente e con lunghi capelli ) che si rivela poco a poco, dal bosco alla pianura, fino al mare: la si sente nell’afa e nel silenzio delle ore più calde intorno al mezzodì, nell’odore del serpente, che la ama particolarmente per il caldo avvolgente che genera, nel canto dell’allodola, che ringrazia del tempo felice, nel crepitìo secco del falasco, nell’immensa e aperta distesa della spiaggia con il mare tranquillo e pigro sotto i raggi infuocati del sole. E’ una poesia fatta più di sensazioni che di descrizioni,…

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