Sterminata come l’ oceano, vasta come il deserto, infinita come i cieli australi di pioggia, di nuvole, di venti. E’ la pampa, ossia l’ immensa pianura argentina dove il cielo e la terra sembrano sfiorarsi e l’ orizzonte non avere confini. Il poeta cileno Pablo Neruda, a tutti gli amanti della poesia e anche ai non amanti, regala questo componimento poetico NOTTE DELLA PAMPA per perdersi, per sognare, per immaginare il senso della sconfinata incommensurabilità delle distanze e la grandezza del paesaggio di territori forse lontanissimi, forse vicinissimi alla mente e al cuore. Una poesia dove il silenzio si è sperduto nel tempo e il tempo si è annullato nel silenzio per la maestosità del luogo. Forse bisognerebbe ritracciare le linee e modificare il concetto di geografia perchè la pampa non può sottostare alla descrizione razionale di una disciplina scientifica o dialettica. La notte della pampa è sovranità del silenzio, solennità di spazi ed astri, fugacità del tempo di distanza e luna. Il poeta ama la pampa e la sua notte. Sicuramente avrà trascorso molte notti in essa, interiorizzandola e amandola come le tante cose diverse che ha amato nella sua vita: il fiore, la strada, l’ abbondanza, il rito;…