Rompo un silenzio durato più di un mese. Rompo oggi un silenzio nel cui tempo il dolore, lo shock emotivo e l’ineluttabilità di un lutto improvviso hanno dato spazio e una certa fermezza per una riflessione sulla morte e sul suo senso e sulla poesia che può essere chiarificatrice di questo recondito senso. Talvolta in momenti di dolore grande e improvviso, come forse anche di gioia inaspettata, cerchiamo una risposta, se ci riesce, o almeno un qualcosa che vada oltre la superficie delle cose, a quel che ci è accaduto, che ci accade, che ci coinvolge e ci stravolge, ci afferra e ci consuma. Forse la Poesia, come sempre e come da sempre fa, può essere questa specie di risposta o questo qualcosa, strana pellicola sottile mai del tutto invisibile. C’è una poesia forse che adesso può rendere l’idea, la sensazione, la particolarità di questo tempo vissuto; forse i suoi versi iniziali, i versi che danno il titolo all’intero componimento sembrano voler comunicare ad ogni costo la loro possibile ermeneutica: “parlare”, “dire”, “additare” su un sentiero tortuoso e poco illuminato. “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi” sono forse i versi più conosciuti e più citati della famosa poesia…
L’antico Egitto ci tramanda un messaggio culturale tra i più affascinanti che l’umanità abbia conosciuto. Non solo per le testimonianze più universalmente note (le piramidi, le mummie, la Sfinge, i geroglifici), ma anche per alcuni stupefacenti risultati – meno noti al grande pubblico – ai quali erano pervenute sia la scienza medica e chirurgica che la tecnologia delle costruzioni. Nel libro L’UNIVERSO EGIZIO – Origine e fine della civiltà egiziana – di Pasquale Vallone (di professione medico),l’autore ad un certo punto si domanda: “(…) Perchè ho scritto questo libro? Innanzitutto per passione, per una grande e totale passione, come ho già ribadito più volte, in secondo luogo per ordinare e dare corpo ai miei scritti, frutto di ricerche messe su e portate avanti per anni spesso in situazioni difficili e nei pochi momenti di pausa (nei giorni festivi e di notte) dall’intenso lavoro di una professione non priva di responsabilità e vissuta con la piena coscienza che questa comporta (…)”. Francesca Rita Rombolà ha posto alcune domande a Pasquale Vallone su temi diversi inerenti all’antico Egitto. D – La civiltà egizia è ancora oggi, per molti versi, molto misteriosa. Ne vuoi parlare brevemente anche in rapporto al tuo libro L’UNIVERSO…
“(…) E’ importante, però, il recupero e la conservazione di certi valori della cultura contadina anche per far capire alle generazioni future la semplicità, i sacrifici, il coraggio, la schiettezza, la ricchezza dei valori, la dignità di tutto quel mondo dei nostri padri perchè tutto sia punto di riferimento per un futuro migliore(…)”. Brano tratto dalla prefazione del volume IL RECUPERO DELLA MEMORIA – Gli usi, i costumi e la lingua del territorio brattiroese – di Pasquale Vallone Un titolo dal significato simbolico nel quale sembra concentrarsi l’intero messaggio del libro, un sottotitolo abbastanza impegnativo e una copertina ricercata. Queste le prime tre caratteristiche che colpiscono riguardo al libro di Pasquale Vallone IL RECUPERO DELLA MEMORIA – Gli usi, i costumi e la lingua del territorio brattiroese – quasi una sorta di salvataggio della cultura di “altri tempi” di un piccolo centro (Brattirò) sulle colline di Capo Vaticano, in Calabria. Esso è una panoramica esauriente di quello che di più genuino e spontaneo ha avuto la civiltà rurale di questo territorio, cementatasi attraverso i secoli. Festività, eventi importanti, riti sacri e profani sono descritti in modo semplice e tuttavia con rigore e imparzialità. Notevole soprattutto e di gran merito (è…
“(… ) La mente di Verdi si nutrì sempre di forti pensieri che risvegliarono i palpiti del suo cuore ardente e generoso. Con la Storia e con la Bibbia sos teneva il suo spirito e in esse cercava e trovava l’ispirazione per i suoi primi tentativi di artista (…)” Dalla prefazione del libro VA’, PENSIERO, SULL’ALI DORATE di Pasquale Vallone Volume piuttosto corposo e direi completo per quanto riguarda l’intera produzione artistica e la vita di Giuseppe Verdi. La copertina si avvale dei colori tipici dell’Arte e veicola il significato semantico espresso dal titolo. VA’, PENSIERO, SULL’ALI DORATE di Pasquale Vallone è un libro che parla essenzialmente di musica e di quella branca della musica conosciuta col nome di lirica. Tracciando un percorso preciso, il libro racconta la vita del grande compositore Giuseppe Verdi e ne elenca le opere riportando la loro trama completa di personaggi, prime rappresentazioni e le scene con i vari atti. Perché il libro prende il titolo da un verso dell’opera, IL NABUCCO, forse più conosciuta e più famosa di Giuseppe Verdi? Forse perché l’autore del libro è particolarmente legato ad essa, o forse perché è la sola opera verdiana in cui il patriottismo è…