La fine dell’inverno è sempre molto attesa. La primavera porta ogni volta una ventata nuova di colore, di vita, di musicalità e appunto di poesia. Non è un caso (ripeto sempre), credo, se proprio il 21 marzo è stata proclamata dall’UNESCO Giornata Mondiale della Poesia. Tutto si trasforma, tutto si risveglia, tutto rinasce, tutto si rinnova: dagli animali alle piante; dall’uomo agli astri notturni, quali il sole e la luna, alle costellazioni nei cieli lontanissimi dell’Universo. E’ un tripudio di gioia, di serenità, di esplosione improvvisa di energia sopita che forse si credeva perduta per sempre. La primavera non è solo una stagione dell’anno che si ripete rispettando un ciclo biologico quasi immutabile, essa è anche una stagione della vita di ogni essere che viene al mondo; metafora di un tempo coronato da sogni e da spensieratezza, da progetti ideali e dal vigore prorompente della giovinezza. La Poesia è primavera degli esseri, delle cose, del Creato; tempo elargito come un dono prezioso anche ad una foglia trascinata dal vento o a un insetto, la cui esistenza si consuma in un battito di ali soltanto. La Poesia canta da sempre la primavera; la primavera si dona alla Poesia in un annuncio…