Strano e inusuale thriller, a mio parere, quello di Rossana Pessione, dal titolo “La teoria del moltiplicatore”. Non tanto per la trama, per lo stesso titolo e per l’ambientazione, di certo molto particolari, quanto piuttosto per un non so ché di pacato e , allo stesso tempo, di inafferrabile, tranquillo e lineare e insieme placidamente inquietante, cold e insieme bollente come un fuoco liquido. L’argomento può sembrare sinistro e orrifico ai palati deboli ma è tuttavia reale, attuale, moderno e post – moderno in modo quasi perfetto. L’autrice, Rossana Pessione, dimostra acume nella descrizione e competenza nel sapersi districare in un ambito scientifico complesso e non sempre di facile comprensione quale quello della medicina. La sua scrittura scorre lineare e fluida dalla prima fino all’ultima pagina del romanzo facilitandone la lettura anche al lettore più esigente o più ostico. E veniamo ai personaggi, almeno ai principali o ai più interessanti dal punto di vista del loro ruolo o del loro carattere: Francesca, Alessandro, Sebastiano, Giorgio, Margherita, Nora, Ludmila, la piccola Cecilia, il professor Malaspina. Spiccano fra tutti sicuramente Francesca, Ludmila, Giorgio e Sebastiano in primis. Francesca e Ludmila, apparentemente così lontane nello spazio, saranno le protagoniste latenti e positive dell’intera…